Negli annali di Kiev, cominciando dal XII secolo e fino al XIX, ricorrono come
un filo rosso le parole della profezia dell’Apostolo Andrea: “Su questi monti
splenderа la grazia di Dio”.
Per i cristiani dell’Ucraina и particolarmente importante comprendere di aver
ricevuto la grazia divina direttamente da Dio. Il discepolo chiamato per primo da
Cristo ha in qualche modo concesso una parte del potere della prima chiamata al
popolo di Kiev. Proprio direttamente da Dio, e non dagli stranieri, scende questa
grazia sulla terra della Rus’ di Kiev. Questo fatto ha trovato la sua espressione
figurativa, in parte, nella creativitа artistica ucraina.Cosi Jurij Lipa, nel libro Ve-
likie zavety [Grandi testamenti], mostra che a Roma si conserva una miniatura
ucraina sulla quale и raffigurato Cristo che incorona nel 1075 la coppia reale kie-
vana, Izjaslav e Irina. La misericordia di Dio si effonde sui principi e sulla nobiltа
ucraina nelle icone del Medioevo e del Rinascimento. Sotto la benedizione di
Cristo navigano i reparti armati dei cosacchi di Zaporožje (vessillo dei Zaporožcy,
conservato all’Ermitage di San Pietroburgo).
I cristiani di Ucraina conservano con gelosia e devozione la memoria dell’Apo-
stolo Primo Chiamato. A S. Andrea sono stati intitolati monasteri, chiese; il nome
dell’Apostolo и stato portato da principi e ascetici. Il concilio di Kiev del 1629 lo
ha addirittura proclamato Apostolo dell’Ucraina.
In memoria della profezia del santo Apostolo sulle colline del Dnepr, i kievani
hanno continuamente edifi cato delle chiese in quel luogo leggendario. Così du-
battezzatore della Rus’, S. Vladimir, su questo sito si ergeva il monastero di S.
Andrea. Nel monastero esisteva una scuola manifatturiera, dove si preparavano
tessuti che, secondo le testimonianze delle fonti storiche, venivano poi inviati “sia
in Oriente che in Occidente”. Nel 1215 in questo luogo fu costruita una chiesa
di pietra in onore della Esaltazione della Croce dell’Apostolo Andrea. In seguito
sullo stesso posto si trovarono diverse altre chiese, che per un motivo o per l’altro
sono scomparse senza lasciare traccia. Oggi qui si eleva la chiesa barocca di S.
Andrea, edificata nel 1744-1767 secondo il progetto dell’architetto italiano Fran-
cesco Bartolomeo Rastrelli (1). Nella sola Kiev si trovano tre monumenti all’Apo-
stolo Andrea: nella piazza Michailovskaja, accanto alla scultura raffi gurante la
principessa Olga e i SS. Cirillo e Metodio; sulla salita di S. Andrea, non lontano
dalla chiesa di S. Andrea; ancora un famoso monumento sta vicino alla polščad’
Pobedy (piazza della Vittoria).
La memoria della permanenza dell’Apostolo sulle sponde settentrionali del Mar
Nero и conservata gelosamente nel territorio della Crimea. Ne sono segno, in par-
te, i toponimi con il nome del Santo. Uno dei luoghi piщ venerati in Crimea и la
sorgente Aj-Andrit (S. Andrea, o come lo chiamavano i tartari locali, ‘la cascata di
S. Andrea’, ‘il monastero Endri’). Questa sorgente и situata ad alcuni chilometri
a sud-ovest del villaggio di Generalskoje (non lontano da Alušta), nel posto dove,
secondo la tradizione, predicт S. Andrea il Primo Chiamato. Per le sue preghiere
sorse questa fonte, e qui molti abitanti della Tauride ricevettero il cristianesimo.
Come scrive nell’articolo Pravoslavie i priroda Kryma [Ortodossia e natura della
Crimea] il ricercatore I. M. Kovalenko, nel Medio Evo (dal X al XV secolo),
sopra alla fonte sorgeva una chiesa dedicata a S. Andrea il Primo Chiamato: “Ep-
pure, nonostante la profanazione del santo luogo da parte dei tartari distruttori e
degli atei sovietici, in questo anfratto abbandonato anche oggi si sente chiaramen-
te una fortissima energia positiva. Il 12 e 15 settembre del 2000 fu effettuata una
processione alla sorgente, guidata dal parroco della chiesa di Alušta di S. Teodoro
Stratilate e di Tutti i Santi di Crimea, padre Michail. L’acqua della fonte fu nuova-
mente benedetta e sulle rovine dell’altare della chiesa di S. Andrea fu apposta una
croce di legno con una piccola icona del Santo”.
Testimonianza della devozione al Santo Primo Chiamato и la sua scelta come
patrono celeste degli istituti ucraini di studio teologico e delle chiese. Cosм ad
esempio, all’intercessione e protezione del Santo Andrea Primo Chiamato и con-
sacrato il Seminario teologico creato nel 1838 a Odessa. Esso venne fondato da un
noto teologo e professore, il vescovo Gavriil (Rozanov) e da un eminente profes-
sore orientalista, il vescovo Porfi rij (Uspenskij), che si distinse per la scoperta del
Codice Sinaitico della Bibbia. Tra i suoi rettori vi fu l’attuale capo della Chiesa
Ortodossa Ucraina (in comunione col Patriarcato di Mosca), il metropolita Vla-
dimir (Sabodan). Dal 2000 il Seminario pubblica la rivista teologico-pastorale
Andreevskij Vestnik [Il messaggero di S. Andrea].
Un caso recentissimo и la consacrazione in onore di S. Andrea della chiesa
greco-cattolica di Odessa. Benedetta l’11 dicembre 2005, essa и la chiesa princi-
pale dell’Esarcato di Odessa e Crimea della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, che
include nel proprio territorio tutta l’Ucraina meridionale.
Esistono alcuni elementi che permettono di parlare del carattere unico della
Chiesa di Cristo in Ucraina.
Anzitutto, il battesimo stesso giunse in terra della futura Ucraina in un certo
senso per due vie. Uffi cialmente l’Ucraina ricevette il battesimo da Costantinopo-
li durante il governo del principe Vladimir nel 988. Proprio allora la Rus’ di Kiev
entrт nel complesso della civiltа europea, condividendone gli ideali e i valori.
Tuttavia, la cristianizzazione del territorio che in seguito sarebbe diventato la mo-
derna Ucraina, era in corso praticamente dal momento del sorgere del cristiane-
simo. Nelle cave di pietra della Crimea venivano mandati in esilio innumerevoli
prigionieri dell’Impero romano, tra i quali c’erano anche molti cristiani. И noto
che qui conclusero il loro viaggio terreno due successori dell’Apostolo Pietro
sulla cattedra di Roma: Clemente I e Martino I. I sacerdoti latini lavoravano nelle
cittа genovesi esistenti sul territorio della Crimea. In vari periodi esistettero delle
diocesi latine a Feodosia, Kerč, Sudak, Cherson (2).
La seconda caratteristica esclusiva del cristianesimo ucraino consiste nel fatto
che, dopo aver ricevuto il cristianesimo dagli eredi dell’Apostolo Andrea, cioи
dalla Chiesa di Costantinopoli, la Chiesa di Kiev conservт la fedeltа anche agli
eredi dell’Apostolo Pietro, rimanendo in comunione di fede e sacramenti con la
Chiesa Romana. Ancora un secolo dopo il 1054, nella Rus’ non vi era coscien-
za che gli eredi dei fratelli di Galilea Pietro e Andrea erano in stato di scisma (3).
Questo status unico della Chiesa di Kiev, che rimaneva contemporaneamente in
comunione di fede e sacramenti con Costantinopoli e Roma, и continuato pratica-
camente fi no alla fi ne del XVI secolo (4).
In terzo luogo, il significato della Chiesa di Kiev и definito dal fatto che la Rus’
di Kiev и stata la culla cristiana dei popoli dell’Europa Orientale. Durante la sua
visita in Ucraina nel giugno 2001, il Papa Giovanni Paolo II ha affermato che,
dopo aver accolto la Buona Novella, l’Ucraina и diventata “madre del cristiane-
simo slavo dell’Europa Orientale”, dove “il Dnepr и diventato quasi il ‘Giordano
ucraino’ e la capitale Kiev la ‘Nuova Gerusalemme’, madre del cristianesimo sla-
vo dell’Europa Orientale” (5). Gli evangelizzatori provenienti da queste terre “lungo
i secoli furono i ‘Giovanni Battista’ dei popoli che occupavano questi territori” (6).
“Da Kiev ha cominciato a fiorire questa vita cristiana, che prima ha fatto spuntare
il Vangelo sulle terre dell’antica Rus’, poi sui territori dell’Europa Orientale, e col
tempo anche oltre gli Urali, sugli sterminati territori dell’Asia. In questo modo
Kiev, in un certo senso, ha svolto il ruolo di ‘Precursore del Signore’ tra i nume-
rosi popoli ai quali, provenendo da qui, in seguito и giunta la buona novella della
salvezza” (7).
Note
1) О. BRASLAVEC, Kyiv katolickij. Kyiv paravoslvanyj. Putivnyk [Kiev cattolica. Kiev ortodos-
sa. Guida], Kiev, Kajros 2003, pp. 109-111.
2) O. LIZENBERG, Rimsko-katoličeskaja cerkov’ v Rossii: istorija i pravovoe položenie [La
Chiesa romano-cattolica in Russia: storia e situazione canonica], Saratov 2001, p. 26.
3) V. GRINEVIČ, Mynule zalyšyty Bogovi. Unija ta uniatism v ekumeničnij perspektyvi [Il pas-
sato lasciate a Dio. Unione e uniatismo nella prospettiva ecumenica], L’viv, Svičado, pp. 14-
17.
4) Questa questione и stata studiata attentamente nell’articolo di E. C. SUTTNER, Istoričeskie
иtapy vzaimnych otnošenij Cerkvej Vostoka i Zapada [Tappe storiche delle relazioni reciproche
tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente], in Pravoslavie i katoličestvo: ot konfrontazii k dialogu
[Ortodossia e Cattolicesimo: dal confronto al dialogo], a cura di A. JUDIN, commento di A. DO-
BROER, Moskva, ed. BBI 2005, pp. 9-93.
5) Omelia durante la Divina Liturgia in rito bizantino ucraino, Kiev, stadio Čajka, 25 giugno
2001, cap. 4.
6) Omelia durante la Santa Messa solenne in rito latino, Kiev, stadio Čajka, 24 giugno 2001,
cap. 7.
7) Ibid, cap. 3.
Oleksandr Dobroer. L’eredita dell’Apostolo Andrea e l’Ucraina // Il Primo Chiamato
Per 800° anniversario delle reliquie di S. Andrea ad Amalfi. A cura di Michail Talalay. Amalfi 2008. — S. 227-229.
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